sabato 14 maggio 2016

Riflessioni di padre Paulo Ricardo

Lo Spirito Santo crea nell’uomo un organismo soprannaturale che si caratterizza per la presenza delle virtù infuse e dei doni dello Spirito Santo. In quanto le prime sono azioni umane, le seconde sono azioni divine.
Teologicamente, tanto le virtù quanto i doni sono abiti che sono diretti all’azione. E, anche se presenti in noi, non significa che sono attuate, per questo perché diventino azione e realtà necessitiamo della grazia attuale.

La grazia attuale è un intervento di Dio, equivale all’energia che ci aiuta realmente a collocare i remi nell’acqua e remare, che riceviamo solamente per mezzo della supplica, implorando a Dio che la conceda, come un mendicante sulla soglia della porta del ricco.
La preghiera è il modo per cui la grazia è ottenuta. Non si può, comunque, pregare in qualsiasi modo. Sono necessari alcuni requisiti perché raggiunga il suo effetto. Il primo è l’umiltà. Approssimarsi a Dio riconoscendosi piccoli. Il secondo è la fiducia. Lo stesso nostro Signore Gesù Cristo ci disse come fare. “Mio Dio, io non desidero più solamente amarti dicendotelo con la mia bocca, desidero amarti nella verità, con la mia vita, con il mio cuore”, con coraggio e fiducia.
La terza caratteristica è la perseveranza, poiché non si tratta di magia, Dio desidera svegliare nei suoi figli il desiderio, l’amore e, per questo, a volte, tarda. Il desiderio delle cose sante solo aumenta con l’attesa. Finalmente, la quarta è chiedere con attenzione. Sapendo cosa si desidera.

In tal modo, chiedere con umiltà, con fiducia, con perseveranza e attenzione è la forma di ricevere la grazia attuale che farà sì che la propria nave avanzi controcorrente.

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